Casanova non è solo il nome del celeberrimo avventuriero veneziano, ma anche un “Quartiere a basso consumo energetico” sorto recentemente ai bordi della città di Bolzano, primo esempio compiuto in Italia di sostenibilità urbanistica, energetica, idrica e della mobilità. Oggetto di una gita didattica da parte degli studenti e docenti del Corso di Tecnica Urbanistica della Facoltà di Ingegneria di Pavia si è potuto verificare, in situ, gli aspetti evoluti di questo brano di città.
Già nell’edilizia yemenita, centinaia d’anni fa, venivano applicati criteri di passività degli edifici (torri per la ventilazione naturale interna, inerzia termica ottenuta attraverso spessoramenti perimetrali e volumetrie compatte); Vitruvio poneva l’edificio quale centro per il benessere fisico dell’uomo, Palladio edificava ville con ridotte superfici disperdenti e volumetrie massiccie, Loos era consapevole che le coperture determinano una grande influenza per il comfort interno degli ambienti. La storia quindi insegna che l’edificio non deve essere “energivoro” in quanto esso stesso un “impianto” che funziona bene senza particolari addizioni tecnologiche. Il quartiere in esame, presenta una originale disposizione planivolumetrica a “castelli” pensata dall’architetto olandese F. van Dongen’s (8 gruppi di case, 950 unità abitative per 3.000 persone) e si basa sulla riduzione delle dispersioni (forme compatte e speciali isolamenti), ottimizzazione degli apporti solari (orientamenti e disposizioni), razionalizzazione delle fonti energetiche (teleriscaldamento ed energie rinnovabili), contenimento del consumo idrico. Non attuate completamente le scelte riferite alla mobilità (non ancora realizzata la fermata ferroviaria, scarso utilizzo di bici) e si è verificato, in luogo, un sottodimensionamento dei parcheggi e la mancanza di relazioni tra l’impianto urbano e le geometrie della bellissima campagna altoatesina circostante.
Pubblicato da Carlo Gervasini, Citysmile blog, 24 Gennaio 2012 (photo: Charlie Six).
Pubblicato da Carlo Gervasini, Citysmile blog, 24 Gennaio 2012 (photo: Charlie Six).
Casanova is not only the name of the famous Venetian adventurer, but also a "low-energy district" recently built on the edge of the city of Bolzano, the first example in Italy of urban sustainability, energy, water and mobility. There a trip by students and teachers of Urban planning course of Pavia Engineering Faculty has been able to verify, in situ, aspects of this advanced piece of the city.
Already Yemeni buildings, hundreds of years ago, were the principles of liability of the buildings (towers for natural ventilation, internal thermal inertia obtained by shimming compact perimeter and volume); Vitruvius put the building as a center for the physical well-being of 'man, Palladio was building houses with reduced surface dispersing and massive volume, Loos was aware that roofs a great influence to determine the comfort of indoor environments. The story then shows that the building should not be "energy-intensive" as itself a "system" that works well without major technological additions. The quarter Casanova, presents an original masterplan available to "castles" designed by Dutch architect F. Van Dongen's (8 groups of houses, 950 housing units for 3,000 people) and is based on the reduction of losses (compact forms and special insulation), optimization of solar gains (guidelines and provisions), rationalization of energy sources (district heating and renewable energy) , containment of water consumption. Not fully implemented the decisions related to mobility (not yet realized the train station, low use of bikes) and there was, instead, an undersized parking and the lack of relations between the urban and the geometries of the beautiful countryside of South Tyrol surrounding area.
Posted by Carlo Gervasini, citysmile blog, January, the 24th, 2012 (photo: Six Charlie).
Posted by Carlo Gervasini, citysmile blog, January, the 24th, 2012 (photo: Six Charlie).
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